Se dovessi citare un aspetto caratterizzante della mia personalità direi, senza esitazione, che è la curiosità nel capire il funzionamento di sistemi con cui mi trovo ad interagire: ero alle elementari quando smontai completamente con dei piccoli cacciavite una vecchia sveglia a molla, rimasi affascinato dalle parti che costituivano il meccanismo e da come si accoppiavano ..… inutile dire che non riuscii più a rimontare tutta quella roba in così poco spazio!
Dopo aver conseguito il Diploma al Liceo Scientifico “Alessandro Volta” di Riccione, mi iscrissi alla Facoltà di Ingegneria Meccanica di Bologna: la decisione di intraprendere questo percorso di studio universitario non fu immediata ma frutto di una lunga gestazione, che sfociò in una forte determinazione dopo un’interessante conversazione che ebbi con un amico che frequentava già il terzo anno di Meccanica a Firenze.
L’immagine, che riuscì a trasmettermi e che mi fece abbandonare ogni esitazione, fu quella di poter ricevere dal quel Corso di Studi una formazione ampia ed un’acquisizione di metodo che mi avrebbero dato nel tempo la possibilità di focalizzare meglio quello che sarebbe stato il mio vero interesse professionale: in quel momento infatti l’unica mia certezza era che mi sarebbe piaciuto fare qualcosa che consentisse l’applicazione concreta dei principi di Matematica e Fisica di cui il Liceo mi aveva dato appena un assaggio.
Il corso di Laurea si dimostrò subito estremamente impegnativo sia in termini di contenuti sia per lo stravolgimento della mia giornata di studente di provincia: trovarsi senza “transitorio” a condividere e gestire con un mio amico e coetaneo un piccolo appartamento in una città enorme rispetto al paesino da cui entrambi provenivamo, dovendo svolgere anche compiti che per noi erano stati del tutto trasparenti nel contesto della famiglia paterna, fu un’importante ed utile esperienza di vita.
L’insieme di queste difficoltà però è stato significativamente attenuato dal fatto che, forse per caso o forse per la particolare esperienza che stavamo vivendo, si creò spontaneamente un affiatamento ed una costruttiva solidarietà di impegno fra un insieme consistente dei miei compagni di corso che, in termini di amicizia, perdura tutt’oggi nonostante siano passati ormai 40 anni.
Questa esperienza di squadra senza atteggiamento di competizione ritengo sia stata per me, oltre che di aiuto contingente, anche formante in prospettiva professionale.
Guardando indietro con gli occhi di oggi, dopo oltre 30 anni di esercizio della Professione di Ingegnere, un elemento di forza del Corso di Laurea è stata la qualità dell’insegnamento, la competenza e la caratura morale dei docenti con minime marginali eccezioni.
Laureatomi con lode nel Dicembre 1988, dopo aver dato l’esame di Stato per l’Abilitazione all’Esercizio della Professione, nel 1989 vengo assunto come Strutturista nel Team Minardi di Formula 1.
L’organico del Team era contenuto rispetto a quello di Teams più blasonati ma questo mi ha permesso di occuparmi anche di prove sperimentali di componenti, sviluppando sistemi specifici di prova e di analisi dati: in questa prima fase professionale la solidità delle conoscenze, non solo acquisite ma assimilate nel Corso di Studi, ed il pragmatismo operativo, maturato durante la preparazione della Tesi di Laurea, sono stati strumenti sostanziali e fondamentali per affrontare strutture realizzate con materiali “particolari” ed estremizzate come morfologia strutturale.
Nel 1993 assumo il ruolo di Responsabile della Progettazione dell’autotelaio per poi diventare nel 1995 Coordinatore Tecnico del Team e manterrò questa funzione fino alla fine del 1998.
Nel gennaio del 1999 assumo la Direzione Tecnica di Tecnema Srl, una piccola società sammarinese di Ingegneria e Design Industriale fondata nel 1996: con questa drastica svolta nella mia vita professionale concretizzo il primo passo di un’idea che aleggiava nel mio io più profondo da tempo.
Oggi, anche se sono il socio di maggioranza ed Amministratore di Tecnema, continuo a progettare: la Società sviluppa progetti speciali per Clienti di fama nazionale ed internazionale operanti prevalentemente nei settori Automotive, convenzionale e racing, Alimentare e del Packaging.
Le competenze che sono richieste per lo sviluppo dei progetti di maggior interesse sono legate ad una profonda conoscenza dei materiali compositi, in particolare CFC ma non solo, alla capacità di operare su meccaniche di sistemi articolati complessi e progettare in ambito DOE.
Ritengo di essere fra i fortunati che svolgono un lavoro che è anche una passione e nel corso della mia esperienza professionale ho potuto applicare in maniera sostanziale quanto imparato in ognuno dei corsi di Meccanica: ancora oggi continuo a studiare e ad essere curioso!
Se dovessi citare un aspetto caratterizzante della mia personalità direi, senza esitazione, che è la curiosità nel capire il funzionamento di sistemi con cui mi trovo ad interagire: ero alle elementari quando smontai completamente una vecchia sveglia a molla, rimanendo affascinato dalle parti che costituivano il meccanismo. Per cui l’unica mia certezza era che mi sarebbe piaciuto fare qualcosa che consentisse l’applicazione concreta dei principi di Matematica e Fisica di cui il Liceo mi aveva dato appena un assaggio.