L’area tematica della Ingegneria della Sicurezza rappresenta una risposta concreta alla domanda di trasformazione del territorio e dei processi produttivi che ha favorito la nascita di nuovi prodotti, servizi e soluzioni con un alto grado di interconnessione sotto la spinta del progresso sostenibile, adeguato a soddisfare i bisogni del presente e a garantire le aspettative delle generazioni future secondo un approccio sostenibile. La realizzazione di tale visione necessita, accanto alle competenze tecniche tradizionali, contenuti innovativi volti ad integrare i principi di sicurezza nelle fasi di modellazione, progettazione, realizzazione ed esercizio dei sistemi complessi. La peculiarità della competenza tecnica di sicurezza fa riferimento ad abilità specifiche, che non sono trasversali ma piuttosto orizzontali e che, quindi, non si costruiscono a corollario di altre competenze ma sono la base di un modo sostenibile del tutto originale, di approcciare alla progettazione tecnica.
L’obiettivo centrale dell’area culturale è quello di accompagnare questa trasformazione individuando e trasferendo agli ingegneri di domani le abilità necessarie a supportarla, che sono sicuramente incentrate sull’attitudine al lavoro di gruppo e al problem solving, senza prescindere però da competenza, ingegno e creatività. La rilevanza delle tematiche inerenti la progettazione competente e la realizzazione efficace della sicurezza, nel contesto dell’approccio sintetizzato da Industria 4.0, costituisce, infatti, un obiettivo specifico precorso dai contenuti formativi della classe di laurea in Ingegneria della Sicurezza. Tale obiettivo necessita di un livello avanzato di conoscenza tecnica per progettare e realizzare le condizioni di sicurezza dei sistemi complessi mediante soluzioni tecnico-organizzative calibrate e all’avanguardia. La formazione approfondisce alcuni argomenti culturali di base, propedeutici all'acquisizione di competenze specialistiche ed innovative, inerenti la valutazione e la prevenzione del rischio sia per il settore industriale che per quello civile (costruzioni, opere, infrastrutture, impianti industriali, servizi). Il progetto culturale dell’area prevede, quindi, una formazione caratterizzante i temi della sicurezza civile-ambientale, industriale e territoriale con necessari approfondimenti anche di tematiche normative ed economiche, di igiene del lavoro e prevenzione sanitaria, apparentemente distanti dall’ambito ingegneristico ma fortemente interconnesse, accanto a tematiche che spaziano dai sistemi di security, ai modelli di analisi di rischio, alla progettazione antincendio e alla sicurezza elettrica.
La trasversalità delle competenze, acquisite nei singoli corsi di laurea afferenti alla classe, si differenzia in termini di obiettivi specifici che declinano l’obiettivo generale di Area:
- il tema della Sicurezza e protezione civile incentrato sulla valutazione dei rischi civili ed antropici, alla gestione della sicurezza nelle attività di costruzione.
- il tema della Sicurezza e protezione industriale incentrato sulla gestione della sicurezza di insediamenti produttivi attraverso la conoscenza delle procedure di manutenzione e degli aspetti di affidabilità e sicurezza dei processi di lavoro.
- il tema della Sicurezza e protezione territoriale incentrato sulla protezione del territorio dai rischi naturali attraverso il monitoraggio dello stesso e sulla capacità di pianificare e gestire le emergenze. L'approccio interdisciplinare e l'interesse internazionale su questi argomenti richiedono, inoltre, attitudini specifiche per operare in diversi contesti territoriali.
La missione dell’area culturale è sintetizzabile nella realizzazione di competenze qualificate per:
- Fornire soluzioni integrate per il monitoraggio, la prevenzione, la minimizzazione e la valutazione degli impatti sulla popolazione, sul territorio e sulle attività produttive, di eventi catastrofici di origine naturale, sia a livello locale che su scala globale.
- Operare negli ambiti più qualificati con riferimento alle attività legate alla sicurezza dei sistemi di trasporto, logistici, e della produzione ad essi connessi, ma anche del territorio che questi interessano.
- Valutare i rischi degli edifici civili, delle infrastrutture e degli impianti dell'industria di processo, identificando le soluzioni tecniche più idonee.
Il profilo professionale del laureato magistrale dei corsi afferenti alla classe di laurea in Ingegneria della Sicurezza sintetizza le competenze necessarie alla figura dell’esperto di sicurezza e dell’analista di rischio in grado di svolgere in modo trasversale, su tutti i settori dell’ingegneria, attività a favore di imprese di costruzioni, società di progettazione, società di produzione di beni e servizi, enti pubblici e privati, insediamenti produttivi, e di ricoprire ruoli di responsabilità in tema di gestione della sicurezza presso installazioni ed infrastrutture civili e industriali, imprese pubbliche e private. Le competenze acquisite consentono, inoltre, di assumere il ruolo di responsabile in materia di sicurezza negli Organi di controllo e vigilanza della Pubblica Amministrazione (Vigili del Fuoco, INAIL, Protezione Civile, Organismi di Certificazioni ecc.), di progettista di sistemi di sicurezza, controllo e monitoraggio. In particolare, il laureato magistrale può ricoprire il ruolo di addetto alla verifica dei rapporti di sicurezza, alla pianificazione delle emergenze e alla pianificazione territoriale presso le Pubbliche Amministrazioni, il ruolo di safety and security manager nel settore delle imprese pubbliche o private, dei cantieri, delle infrastrutture, delle attività commerciali, bancarie e assicurative. In sintesi, la prospettiva professionale di un laureato magistrale in ingegneria della sicurezza corrisponde alla sempre crescente domanda di sicurezza.
La collocazione sul mercato del lavoro risente sicuramente delle fluttuazioni legate al periodo storico ma, nonostante questo, i dati riferibili al tasso di occupazione ad un anno dal conseguimento del titolo di laurea testimoniano come la domanda del mercato sia perfettamente rispondente all’offerta della classe di laurea. Va inoltre evidenziato che i dati di occupazione a tre anni dal titolo di laurea sono particolarmente confortanti con un tasso di occupazione superiore al 90% con contratti a tempo indeterminato o lavoro autonomo e un tasso di soddisfazione per l’efficacia della propria laurea nel contesto lavorativo superiore al 75%.