L’Ingegneria Informatica è il settore dell’ingegneria che si occupa della realizzazione di sistemi per la raccolta, distribuzione, ed elaborazione delle informazioni e della conoscenza. Il corso di studi fornisce approfondite competenze teoriche e pratiche orientate alla soluzione dei problemi ingegneristici che nascono nella realizzazione di questi sistemi, tramite soluzioni efficaci ed efficienti anche basate sull’uso di sofisticate tecniche algoritmiche e di sistemi ad alte prestazioni.
Gli ingegneri informatici hanno contribuito a creare e sviluppare il mondo digitale che conosciamo oggi e, di conseguenza, sono tra le figure professionali più richieste nel mondo del lavoro. Allo stesso tempo, le competenze dell’ingegnere informatico intersecano tutti gli altri settori dell’ingegneria dell’informazione: automazione, telecomunicazioni, elettronica, elettromagnetismo. Ciò viene incontro a un requisito fondamentale nel mondo del lavoro di oggi, dove i problemi sono sempre più complessi e perciò richiedono competenze multidisciplinari.
Studiando ingegneria informatica si impara com’è fatto un computer, da quello più piccolo all’interno dell’orologio che portiamo al polso, a quello del nostro cellulare, da quello che è nascosto in un’autovettura ma fondamentale per il suo funzionamento, a quello delle centinaia di server che si trovano all’interno di un cloud data center.
Si impara poi come funziona il computer grazie al suo sistema operativo, e come si programmano in modo sicuro le applicazioni che ci ‘girano’ sopra. Ma si impara anche come si collegano fra loro i computer per formare una rete, come la rete Internet. Si impara a collegarlo con il mondo fisico per controllare robot e sistemi complessi, ma anche come le applicazioni possono utilizzare la rete e il Web, per funzionare in modo coordinato: per esempio, per videochiamare gli amici ed organizzare un party o un meeting a distanza.
Si impara a comprendere e sviluppare gli algoritmi che giocano un ruolo molto importante in molteplici aspetti della nostra vita economica e sociale (finanza, salute, relazioni sociali, ecc.).
Si impara anche a sviluppare soluzioni di intelligenza artificiale per i più svariati contesti applicativi: dalla diagnosi medica, alla guida automatica di autovetture, alla comprensione del linguaggio naturale.
Si impara infine come gestire e utilizzare le grandi moli di informazioni (Big Data) che vengono quotidianamente raccolte, e come è possibile estrarre informazioni utili da questi dati.
Per poter costruire sistemi così complessi, ma allo stesso tempo sicuri, robusti, facili da usare ed efficienti, sono necessarie forti competenze metodologiche e scientifiche di base, che includono, insieme ai fondamenti specifici dell’informatica, le discipline scientifiche tradizionali della matematica e della fisica, studiate di solito nel corso triennale. Lo studio di queste materie è fondamentale per qualunque ingegnere, e fa parte infatti di un percorso sostanzialmente comune a tutte le ingegnerie in Italia.
Cosa fa un ingegnere informatico dopo la laurea? L’entrata nel mondo del lavoro è immediata. Secondo i dati più recenti, una percentuale significativa degli studenti trova lavoro già al termine del percorso triennale o prima di conseguire la laurea magistrale. La domanda di laureati in ingegneria informatica è nettamente superiore all’offerta, e continuerà a crescere nei prossimi anni secondo tutte le più recenti indagini.
Le posizioni di lavoro sono diverse e comprendono anche, solo per fare alcuni esempi, posizioni nella progettazione, gestione e analisi dei dati, o progettazione e amministrazione di sistemi informatici, o di servizi di rete e web, o di sistemi robotici e di automazione industriale, oltre a quelle della grande area della progettazione e sviluppo software.
I laureati trovano occupazione nelle aziende informatiche operanti negli ambiti della produzione hardware e software così come nelle imprese manifatturiere di altri ambiti, con particolare riferimento all'automazione e alla robotica, oppure nelle divisioni informatiche delle aziende pubbliche e private. L’impellente necessità di trasformazione digitale in ogni settore produttivo rende le competenze informatiche spendibili sostanzialmente in tutte le organizzazioni di ogni dimensione, senza dimenticare la possibilità, molto concreta per l’ingegnere informatico, di operare come consulente freelance, o anche come imprenditore, di aziende start-up, nella digitalizzazione dei processi e dei servizi.
Una delle caratteristiche peculiari dell’informatica è che un prodotto informatico può essere realizzato da un ristretto numero di ingegneri e, se ha successo, finire in seguito nelle mani di miliardi di persone. Molte delle più grandi aziende a livello mondiale grandi sono nate così: ad esempio nel 2010 Instagram è stata sviluppata e lanciata da due sole persone e due anni dopo è stata comprata da Facebook per un miliardo di dollari. Anche Google nasce dall’idea di un semplice algoritmo (noto come Page Rank) sviluppato da due giovanissimi ricercatori che rivoluzionò il mondo dei motori di ricerca sul Web.
Il percorso per diventare ingegnere informatico si sviluppa su due livelli: quella della laurea triennale, in cui si acquisiscono le competenze di base e competenze per poter comunque operare a livello di progettista e sviluppatore di software, e quella laurea magistrale, di due anni, che consente allo studente di approfondire quelli che oggi sono gli ambiti di specializzazione dell’ingegneria informatica, quali:
- architetture e dispositivi hardware;
- sistemi software a tutti livelli, da quello di base a quello applicativo;
- intelligenza artificiale, inclusi il “machine learning”, la robotica, i sistemi deduttivi, e le relative applicazioni;
- sistemi per il trattamento dei dati, sia strutturati sia multimediali, inclusi quelli per big data e data science;
- sistemi operanti in Internet e sistemi di “Internet of Things” (IoT);
- sicurezza informatica;
- sistemi embedded, utilizzati anche per la gestione di infrastrutture e impianti critici per affidabilità, tempo e prestazioni;
- sistemi a elevate prestazioni di calcolo, tra cui i sistemi basati su cloud;
- certificazione dei sistemi di elaborazione;
- interfacce per l’interazione uomo-macchina;
- sistemi per l’automazione, la gestione e il controllo di processi, ad esempio processi industriali.
Le tematiche affrontate nella laurea magistrale risentono moltissimo dei risultati della ricerca, e molte altre probabilmente si svilupperanno nel futuro, man mano che comprenderemo meglio il meraviglioso mistero che si cela dietro il concetto di informazione e il ruolo che il trattamento dell’informazione ha in tutti gli organismi, negli individui, e nelle società. Studiare ingegneria informatica non è solo capire il funzionamento dei computer, ma significa accedere agli aspetti organizzativi e di sviluppo di molteplici ambiti produttivi e dei servizi che sono parte integrante della nostra società. In futuro il mondo sarà più interconnesso e proattivo grazie ai tanti sistemi digitali e informatici di cui potremmo disporre: ogni ingegnere informatico potrà con il proprio intuito, le proprie conoscenze e competenze contribuire affinché il futuro sia migliore del presente.