Scegliere di studiare Ingegneria civile significa avere a disposizione una “cassetta degli attrezzi” da utilizzare per raccogliere nuove sfide sempre più ambiziose. Chi sceglie questo percorso di studio probabilmente sa di avere le doti dell’esploratore, vuole essere in grado di visualizzare qualcosa che ancora non esiste concretamente, desidera diventare un innovatore. L’Ingegneria civile, oggi, è lo scenario in cui la passione e la curiosità trovano spazio mescolandosi a solide conoscenze teoriche e pratiche.
La complessità della società contemporanea pone all’area dell’ingegneria civile una serie di domande su diversi temi che riguardano la vita quotidiana delle persone. La gestione e la mitigazione negli ambienti urbani e naturali del rischio – si pensi alle frane, alle alluvioni, alle mareggiate, ai terremoti –, la necessità di prevedere il comportamento del terreno e delle opere che con esso interagiscono, la gestione delle opere che utilizzino al meglio la risorsa idrica, la progettazione di grandi opere strutturali e infrastrutturali (porti, strade, ferrovie, aeroporti), il recupero e la messa in sicurezza dei centri urbani richiedono che alla tradizionale formazione dell’ingegnere civile si affianchino nuove competenze e nuove conoscenze. Le città diventano smart, la domotica entra nelle case, nuovi materiali si affiancano o sostituiscono quelli tradizionali, il risparmio energetico inizia già fra le mura domestiche. I saperi dell’ingegnere si evolvono per far vivere meglio le persone negli ambienti in cui esse lavorano o abitano.
Scegliere di studiare ingegneria civile significa volere essere in grado di rendere reale e tangibile un’idea.
L’ingegneria civile, la più antica fra le oltre venti lauree dell’area di ingegneria, è nata per risolvere i problemi della costruzione e della manutenzione delle opere, affiancando all’osservazione e al confronto dei manufatti del mondo reale l’astrazione tipica di chi usa il metodo scientifico, fatto di deduzione, assiomi, principi, dimostrazioni, verifica dei risultati. In sintesi, l’ingegnere civile si è sempre più caratterizzato per essere un problem solver, scomponendo e riscostruendo i pezzi di un insieme, applicando costantemente il metodo di analisi e sintesi.
Inizialmente portatore di conoscenze empiriche, l’ingegnere civile nasce come artefice di soluzioni soltanto intuite, per assimilare col tempo i metodi tipici della scienza. A questa ha affiancato la tecnologia e oggi l’ingegnere civile è a pieno titolo il custode di una tradizione fatta di scienza e tecnologia al servizio delle persone.
Oggi, i corsi di laurea magistrale in Ingegneria civile (classe di laurea LM-23) rispondono alle mutate esigenze della società formando una figura professionale che coniuga solide conoscenze di base in vari ambiti tecnico-scientifici a una certa flessibilità e spirito critico, elementi necessari per affrontare le sfide ingegneristiche del presente e per riuscire a proiettare soluzioni utili relative alla previsione di problemi futuri.
Il laureato magistrale in Ingegneria civile è un tecnico con conoscenze approfondite e competenze professionali maturate e sviluppate nel corso della preparazione universitaria, nel triennio formativo e nel successivo biennio magistrale. In generale, l’obiettivo dei corsi di laurea magistrale in Ingegneria civile è formare tecnici laureati con elevate competenze che possano dedicarsi alla progettazione di sistemi complessi, allo sviluppo tecnologico e alla ricerca scientifica.
Il percorso formativo del corso di laurea magistrale prende forma a partire dalle conoscenze di base già acquisite durante il corso di studio triennale e prevede attività didattiche che mirano, da un lato, a fornire e approfondire le conoscenze della cultura di base nell’ambito della matematica e della fisica; dall’altro, ad ampliare le conoscenze relative alle discipline che caratterizzano l’ingegneria civile: la geologia, l’idraulica e le costruzioni idrauliche, la scienza e la tecnica delle costruzioni, la geotecnica, i trasporti, la topografia, il disegno, nonché a sviluppare un approccio interdisciplinare finalizzato alla soluzione di problemi, ad analizzare, a progettare, a proporre e a gestire sistemi, processi e servizi anche complessi e innovativi. Andando oltre l’indispensabile formazione delle matematiche e delle fisiche, le cui teorie approdano a formule o a sistemi di rappresentazione astratta della realtà, l’ingegnere civile piega l’astrazione alla realtà, divenendo come un sacerdote della tecnologia. Il difficile compito che si è venuto nel tempo a concretizzare pone peraltro livelli di massima attenzione, ove mai la tecnologia dovesse diventare fine piuttosto che strumento a servizio della collettività.
L’obiettivo di una formazione completa e, allo stesso tempo, specialistica è possibile grazie al modello didattico che prevede l’utilizzo di diverse metodologie e modi: dalla lezione frontale agli esperimenti di laboratorio, con la possibilità di lavorare in gruppo per sviluppare competenze trasversali necessarie nella futura attività professionale, quali l’autonomia di giudizio e la capacità di essere parte di un team. Anche nuove frontiere didattiche, rese necessarie da emergenze di distanziamento sociale, non trovano impreparati gli ingegneri civili, in grado di formulare proposte ibride di apprendimento, basate su modelli parzialmente da remoto.
Fra gli strumenti di formazione, le esperienze di tirocinio e stage presso enti pubblici e aziende, i periodi trascorsi all’estero, nel quadro del progetto Erasmus, si rivelano fondamentali per una completa e contemporanea formazione dello studente futuro ingegnere civile.
Gli sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea magistrale in Ingegneria civile sono relativi all’ambito dell’innovazione e dello sviluppo della produzione, della progettazione, della pianificazione, della gestione di sistemi complessi (a esempio, edilizi, civili, industriali, infrastrutturali, idrici). Queste macrocategorie occupazionali si traducono concretamente nell’inserimento nel mondo del lavoro con la possibilità di esercitare, previa iscrizione all’albo professionale, nel mondo della libera professione (consulenze e progettazione per privati ed enti pubblici). L’ingegnere civile trova impiego presso imprese di costruzione di opere civili, industriali, infrastrutturali, potendosi occupare di progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di sistemi, anche complessi. Inoltre, può lavorare presso pubbliche amministrazioni con funzioni dirigenziali. In quest’ultimo caso, l’ingegnere civile si occupa di progettazione, pianificazione e gestione di sistemi urbani e territoriali.
Scegliere di studiare Ingegneria civile vuol dire diventare ingegnere civile: una passione per le costruzioni, per la progettazione, per la sostenibilità ambientale, per l’innovazione tecnologica che durerà a lungo. Essere ingegnere civile è uno stile di vita.