Mi chiamo Vito sono di Ischia ed ho circa 30 anni. Fin da piccolo ho sempre ho avuto la passione per la matematica e per la tecnologia, per questo, spinto anche dall’esperienza di mio padre, ingegnere elettronico, ho deciso di intraprendere il percorso di ingegneria dell’automazione. Nel 2008 mi sono immatricolato ed ho iniziato un’avventura non semplice, ma che ha saputo regalarmi tante soddisfazioni. Durante gli anni dell’università ho avuto modo di stringere amicizie forti tra i banchi delle aule universitarie, che mi hanno aiutato molto nel mio percorso, e che tutt’oggi, nonostante la distanza, conservo. La strada non è stata in discesa: ricordo ancora una telefonata all’una di notte con il mio amico Antonio dove discutevamo dell’esame di “metodi matematici” da affrontare il giorno dopo, e ci confrontavamo, sperando di non aver tralasciato nessun aspetto del programma d’esame.
Alla fine del mio percorso di laurea magistrale ho deciso di svolgere una tesi all’estero, la scelta è ricaduta su Monaco di Baviera. Dopo sei mesi trascorsi all’università tecnica di Monaco (TUM) sviluppando una tesi sulla collaborazione uomo robot, ho deciso di candidarmi alla KUKA, azienda produttrice di robot industriali ad Augsburg (Augusta in Italiano), in Baviera. Le conoscenze di robotica acquisite durante gli studi universitari, assieme alla mia forte passione per la programmazione, sono stati i punti che hanno giocato a mio vantaggio durante il processo di assunzione in KUKA. Argomento del colloquio furono proprio i progetti da me sviluppati, durante il corso di “Sistemi per il governo dei robot”.
Ho trascorso 5 anni presso il produttore di robot bavarese, i primi due sviluppando nuovi concept per garantire la sicurezza dei nuovi modelli di robot collaborativi e mobili; gli ultimi 3 sviluppando direttamente il software che garantisce la messa in servizio sicura (functional safety) dei robot messi in vendita dall’azienda. Sono stati anni accompagnati da grandi soddisfazioni e sfide; che hanno contribuito a costruire la base della mia figura professionale. L’anno scorso (2018) sono stato contattato da BMW, in quanto alla ricerca di esperti di sicurezza software (functional safety) che avessero intenzione di cimentarsi nella sfida dell’autonomous driving. Così, ho deciso che la mia esperienza in KUKA fosse giunta al termine e mi sono lanciato in una nuova sfida.
Attualmente ricopro il ruolo di software safety architect. In particolare devo assicurarmi che lo sviluppo della piattaforma di autonomous driving sia conforme alle norme della safety (ISO 26262) e che non ci siano possibili falle nell’architettura software sviluppata da BMW. Nella mia attuale posizione ho forte bisogno di conoscenze di sistemi operativi, sviluppo software e qualità del software. Dovendo interfacciarmi spesso con il lato applicativo della guida autonoma, sono molto contento di avere conoscenze di controllo: la conoscenza del filtro di Kalman è in questa materia un requisito fondamentale. Nella mia attuale posizione sono richieste anche forti softskills in quanto ho necessità di coordinare team di sviluppatori ed interfacciarmi con esperti di altre aziende partner che collaborano nel progetto.
Ho sempre ho avuto la passione per la matematica e per la tecnologia