Il mio nome è Ermanno Acler. Sono cresciuto nei pressi della città di Trento, dove sono nato il 22 marzo 1981. Ho frequentato la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Trento negli anni che vanno dal 2000 al 2007. Ho conseguito la laurea in ingegneria civile (indirizzo strutture) nel luglio del 2007. Dopo circa un anno di esperienza professionale, essendo sempre rimasto in contatto con il mio relatore, professor Maurizio Piazza, mi è stata proposta la frequentazione della Scuola di Dottorato, attiva presso la stessa facoltà di ingegneria, ed ho accettato con molto entusiasmo ed interesse, essendo la materia da sempre la mia passione. Ho condotto attività di ricerca nell’ambito della scuola negli anni tra il 2009 ed il 2011, con un periodo trascorso in Canada presso la Faculty of Forestry della University of New Brunswick, a Fredericton in New Brunswick. Ho infine conseguito il diploma di Dottore di ricerca nell’aprile del 2012, terminando formalmente il mio percorso accademico.
La scelta del mio percorso di studi è stata da sempre legata alla mia passione per la Tecnica e per la pratica tecnica declinata nel campo delle costruzioni. La scelta della facoltà di ingegneria di Trento è stata dettata dalla consapevolezza dell’ottimo livello per l’offerta formativa proposta e soprattutto, nel mio caso specifico, per la presenza di corsi di laurea orientati verso il campo delle costruzioni in legno. Nel corso degli anni ho infatti maturato una consapevolezza ed una passione particolari per questo settore che sarebbe poi diventato, qualche anno più tardi, la mia attuale professione.
Ricordo gli anni della mia esperienza universitaria come positivi e stimolanti, anche se molto impegnativi durante tutto il percorso di studi. È indubbio che il percorso di studi in ingegneria sia stimolante ma anche molto complicato ed esigente, ma questo è un aspetto che inevitabilmente risulta essere di grande aiuto nel mondo del lavoro, quando la capacità di risolvere i problemi reali applicando la Tecnica con elasticità diventa essenziale; ecco quindi che la solidità della preparazione culturale tecnica diventa un aspetto essenziale, che a volte non si comprende (anche magari per questioni anagrafiche) quando si vive il percorso di studi ma che diventa poi parte essenziale del bagaglio del futuro ingegnere.
Dopo la laurea, ho iniziato il mio percorso professionale lavorando subito in una azienda attiva nel settore delle costruzioni in legno. Si è trattata di un periodo che, a distanza di un decennio, ricordo essere stato positivo e stimolante. Questa prima esperienza, durata all’incirca un anno, è terminata in concomitanza con l’inizio della frequentazione della scuola di dottorato. Il termine dei tre anni di specializzazione ha coinciso con il vero inizio della mia esperienza professionale inquadrata nella sua forma attuale, ossia come direttore tecnico presso Holzpak Engineering SRL, società della quale sono socio fondatore. Di li in avanti, complice anche una collaborazione con un’importante azienda estera del settore, ho avviato un’attività consulenziale tecnica per il settore delle costruzioni in legno che si esprime per buona parte in campo internazionale, con strutture realizzate in Scandinavia, Australia, Singapore e nord America. Ho potuto constatare che l’esperienza in campo internazionale, molto stimolante ma allo stesso tempo molto dispendiosa in termini di risorse mentali, richieda un grande impegno che coinvolge aspetti che vanno oltre la tecnica.
L’attività all’estero ha richiesto, e richiede costantemente, uno sforzo ulteriore sia tecnico che culturale. Ho potuto constatare, sia a livello personale che nei collaboratori, la grande solidità dell’insegnamento universitario italiano. Si tratta questo di un aspetto molto importante quanto, in ambito professionale, l’orizzonte si amplia ed il campo di impiego diventa internazionale. Quando il campo di impiego si amplia, la predisposizione culturale e la capacità di cogliere istanze ed approcci di culture tecniche differenti diventano fondamentali. La sfida maggiore, nel mio caso specifico, è stata ed è quella di garantire standard qualitativi in linea con la richiesta del mercato e riuscire a mantenere allo stesso tempo un livello di aggiornamento e competitività adeguati.
La scelta del mio percorso di studi è stata da sempre legata alla mia passione per la Tecnica e per la pratica tecnica declinata nel campo delle costruzioni