Sviluppo e utilizzo di nuove tecnologie, impiego di materiali innovativi, digitalizzazione dei processi progettuali e gestionali: il mondo produttivo risulta in continua evoluzione, e con esso anche il settore dell’Ingegneria Edile, tipicamente trainante e caratterizzante nell’impatto economico e sociale. Costruire risulta da sempre un’esigenza primaria dell’essere umano, in quanto risponde a necessità essenziali quali il bisogno di protezione, di socialità, di mobilità. Oggi, il settore delle costruzioni si evolve secondo forme sempre più complesse, ponendo sfide impegnative crescenti alle figure professionali operanti nel settore: sistemi urbani resilienti, costruzioni durabili e sicure, edifici e infrastrutture “intelligenti”, ad alto contenuto tecnologico, basso impatto ambientale e ridotto costo, programmato per l’intero ciclo di vita, contenuto fabbisogno energetico con elevati livelli di comfort, territori e città ecosostenibili. Emerge l’esigenza di formare operatori visionari, talentuosi e creativi in grado di affrontare queste nuove sfide, in particolare giovani Ingegneri Edili dinamici che sappiano interpretare e orientare le trasformazioni in atto nel settore delle costruzioni. Il mondo professionale dell’Ingegneria Edile, di conseguenza, sta rapidamente evolvendo verso una ridefinizione dei ruoli operativi tradizionali, richiedendo competenze sempre più diversificate e multidisciplinari e alta qualificazione, sia nelle discipline fondamentali sia negli ambiti delle nuove tecnologie, in una cultura integrata dell’innovazione e nel segno della sostenibilità.
I percorsi di studio in Ingegneria dei Sistemi Edilizi mirano a promuovere la formazione di figure professionali in grado di rispondere a queste trasformazioni del settore, gestirne la complessità e governarne i processi. Il laureato magistrale nella classe LM-24 risulta una figura altamente qualificata, capace di controllare il processo di costruzione di un edificio in tutte le sue fasi, dalla progettazione, alla realizzazione in cantiere, all’esercizio e alla manutenzione. La figura si colloca a cerniera fra quelle tipiche dell’Architetto e dell’Ingegnere Civile, coniugandone competenze e creatività. Grazie a una solida preparazione interdisciplinare, i laureati risultano in grado di progettare e dirigere le operazioni tecnico-metodologiche relative sia alla realizzazione di nuove costruzioni sia agli interventi sul costruito, in relazione al contesto ambientale, coordinando specialisti di comparto, quali operatori nel campo dell’architettura, dell’ingegneria civile, dell’urbanistica, del rilievo e del recupero. Le competenze che si acquisiscono, insieme a una solida metodica ingegneristica, permettono loro di identificare e codificare i problemi e ricercare soluzioni progettuali appropriate, in relazione all’ottimizzazione degli aspetti dei materiali, della tecnica, delle prestazioni, dei processi e dell’economia, valutando i costi economici e ambientali delle scelte compiute in ogni fase del processo.
La Classe LM-24 mira a formare una figura professionale polivalente, che sappia integrare saperi e approcci metodologici differenti, coniugando aspetti architettonici, ingegneristici, tecnologici, strutturali, impiantistici ed economici, nelle diverse fasi dell’intero ciclo di vita della costruzione. Le esigenze dei contesti territoriali e produttivi, e le problematiche in essi presenti, richiedono inoltre competenze per operare in piena e autonoma responsabilità, secondo criteri etici e di ecosostenibilità.
Nel corso dei due anni di percorso formativo, lo studente si interfaccia con diverse aree disciplinari:
- Area architettonica e urbanistica: riceve le competenze per elaborare e articolare un progetto, alle diverse scale del costruito, architettonica, edilizia, urbana e territoriale, con un’attenzione particolare verso la conservazione e la tutela del patrimonio edilizio esistente, anche di valore storico e culturale.
- Area strutturale: acquisisce le competenze per l’elaborazione e il controllo del progetto strutturale di un’opera edilizia, anche nelle situazioni più complesse, con particolare attenzione agli scenari di costruzioni in zona sismica, tipici del Paese, al monitoraggio strutturale e all’adeguamento delle costruzioni esistenti, in funzione delle varie tecnologie costruttive.
- Area del rilevamento e della rappresentazione: elabora tecniche, strumenti digitali e metodi di rilevamento per il trattamento e la condivisione di dati di misura multidimensionali e multidisciplinari, anche mediante l’utilizzo di nuove tecnologie basate sull’acquisizione di dati satellitari e da sistemi innovativi, quali droni, Global Positioning System (GPS), e il loro impiego in ambienti Building Information Modeling (BIM).
- Area impiantistica: approfondisce le problematiche energetiche nel progetto architettonico, individuando soluzioni “intelligenti” che integrino l’aspetto edilizio e quello energetico, nel rispetto dell’ambiente.
- Area gestionale: arricchisce le competenze tradizionali dell’Ingegnere Edile con le capacità manageriali e di gestione economico-finanziaria, dell’impresa e dei progetti.
L’Ingegnere Edile giunge quindi a conoscere approfonditamente gli aspetti fondanti di natura storica e tecnico-scientifica del sistema delle costruzioni, le relative metodologie e strumentazioni tecniche, acquisendo la capacità di utilizzare queste competenze per identificare, formulare e risolvere problematiche complesse, anche attraverso soluzioni innovative e originali, mirate all’analisi del singolo problema. Pertanto, l’Ingegnere Edile affina la capacità di configurarsi come qualificato “sviluppatore” e non mero “utilizzatore” di processi realizzativi nel settore edile. A tal fine, diviene consapevole della necessità di una formazione continua durante la sua intera vita professionale, concorrendo, altresì, a identificare e promuovere l’ammodernamento e le strategie di sviluppo nel settore edile.
L’Ingegnere Edile così formato si presenta come un professionista altamente qualificato, con una solida preparazione scientifica e tecnica, in grado di operare nel settore delle costruzioni in qualità di progettista, direttore dei lavori, collaudatore, responsabile di ufficio tecnico e direttore di produzione in imprese e aziende. Una figura multidisciplinare, versatile e creativa, che trova importanti e interessanti sbocchi occupazionali, dei quali i principali risultano:
- Progettazione e direzione, attraverso la padronanza degli strumenti propri dell’ingegneria dei sistemi edilizi, delle fasi di costruzione, rilievo e trasformazione dell’ambiente naturale e dell’ambiente costruito, con piena conoscenza degli aspetti distributivi, funzionali, strutturali, tecnico-costruttivi, gestionali, economici e ambientali e con attenzione critica ai mutamenti culturali, ai bisogni espressi dalla società contemporanea e alle moderne tecnologie.
- Redazione di progetti di opere edilizie e loro realizzazione, oltre al coordinamento, a tali fini, di altri operatori del settore.
- Monitoraggio, gestione e manutenzione del patrimonio edilizio esistente.
- Controllo di gestione e pianificazione delle attività di imprese operanti nel settore edile.
Il laureato magistrale può svolgere, oltre alla libera professione di Ingegnere, previo superamento dell’Esame di Stato e successiva iscrizione presso l’Albo Professionale degli Ingegneri, anche funzioni di elevata responsabilità presso istituzioni ed enti pubblici e privati (uffici tecnici di Enti istituzionali territoriali, aziende pubbliche e imprese private, studi professionali e società di progettazione) operanti nei campi della costruzione e trasformazione delle città e dei territori.
Per l’accesso alla Classe di laurea LM-24 è necessario essere in possesso di una laurea di durata triennale, eventualmente di titolo di studio conseguito all’estero, e possedere requisiti curriculari che prevedano un’adeguata padronanza di conoscenze e metodi generali, nelle discipline scientifiche di base e nelle discipline delle scienze e tecniche dell’edilizia, propedeutiche e coerenti con il percorso di studio magistrale. I requisiti curriculari risultano automaticamente soddisfatti dai laureati triennali della Classe L-23 in Scienze e Tecniche dell’Edilizia. Viene inoltre richiesta un’adeguata conoscenza, equiparabile al livello B1, della lingua inglese o di almeno una lingua dell’Unione Europea diversa dall’italiano.